Nell’ambito della digitalizzazione delle stazioni radio-base di proprietà di INWIT S.p.A. si è scelto l’utilizzo della modellazione BIM come strumento di progettazione e raccolta dati ai fini di un’analisi dettagliata degli asset per fornire un servizio efficiente ed efficacie agli ospiti delle infrastrutture, controllare tutti i processi durante il ciclo di vita delle strutture e garantire la concentrazione in un unico elaborato tutte le informazioni utili alla progettazione e alla manutenzione del sito. L’impiego della metodologia BIM nella definizione dei progetti delle stazioni radio-base di INWIT è richiesto per ogni tipologia di intervento ad esse legata, che sia di progettazione preliminare o esecutiva, manutenzione o per verifiche strutturali. Possono verificarsi due casistiche: NUOVO MODELLO – Non è presente il modello in Athena e va creato da zero. Si parte dal template di progetto che contiene già tutte le viste e i parametri condivisi, comprese le informazioni di progetto. Utilizzando i documenti a disposizione su INWI ed il rilievo apparati in ERMES si può procedere alla creazione del modello avendo cura di utilizzare le famiglie fornite da INWIT, tranne in alcuni casi specifici. 1 AGGIORNAMENTO DEL MODELLO ESISTENTE – Il modello è già presente all’interno di Athena quindi si procede al suo aggiornamento e controllo delle informazioni di progetto. Se non già presenti, è necessario importare dal template tramite “Trasferisci standard di progetto” i modelli di vista, i parametri progetto e le informazioni progetto. Tramite un tool di controllo all’interno di Athena verrà restituito un elenco di parametri e famiglie che generano errore e che andranno necessariamente bonificati all’interno del modello. Utilizzando i documenti a disposizione su INWI ed il rilievo apparati in ERMES si può procedere all’aggiornamento controllando la corrispondenza con l’ultimo PDM per quanto riguarda il giro antenne e parabole, e PE e VS presenti per quanto riguarda la struttura. Le famiglie da utilizzare saranno sempre quelle fornite da INWIT. Come da Piano di Gestione Informativa ci è richiesto di creare e operare in Revit all’interno di una nuova fase chiamata “Back Office Asset Management”. Qualsiasi nuovo componente o famiglia aggiunto al progetto andrà settato con questa nuova fase; se presenti oggetti settati con fasi già esistenti si possono lasciare in quella fase, a meno che non abbiamo operato delle migliorie importanti ed è bene segnalare che quella geometria è stata aggiornata in occasione della revisione di Back Office. Se c’è necessità invece di eliminare e sostituire degli elementi del sistema radiante, si possono settare quelli vecchi con la fase di demolizione in Back Office Asset Management ed inserire quelli nuovi. Tra i parametri di istanza da compilare all’interno delle famiglie troviamo: - - - gestore : il parametro comparirà per le famiglie di attrezzature elettriche e andrà sempre compilato basandosi sulla lista dei gestori in allegato al PGI da validare in sito : il parametro attraverso il quale è possibile indicare la veridicità del dato. Questo dovrà essere spuntato in assenza delle informazioni utili a definire con certezza la geometria, la posizione o le caratteristiche dell’oggetto, che però si è modellato lo stesso per completezza del modello. installato non autorizzato : il parametro dovrà essere spuntato laddove siamo certi che una apparecchiatura sia stata installata “abusivamente” ovvero si riscontra nel rilievo ma non negli ultimi documenti progettuali autorizzati. autorizzato non installato : il parametro dovrà essere spuntato laddove si sia riscontrata un’apparecchiatura presente negli ultimi documenti progettuali ma non nel rilievo in campo. 2 È richiesta la georeferenziazione dell’intervento e l’esatta collocazione del punto base di progetto. Questo è possibile grazie ad un semplice settaggio (Gestisci > Località) che consente sia di inserire le coordinate manualmente sia di inserirle attraverso il servizio di localizzazione internet. Il punto base di progetto ha come proprietà le coordinate assolute di latitudine, longitudine, altimetria e rotazione rispetto al nord reale del modello. Questo rappresenta l’origine del progetto, con coordinate 0,0,0, e rispetto ad esso è riferita la posizione di ogni oggetto istanziato. Nel modello il punto base di progetto deve corrispondere, in pianta, al punto di inserimento della struttura portantenna, quindi: per i roof top sarà la proiezione a terra del punto centrale della palina o di una delle paline presenti sull’edificio, oppure la proiezione a terra del centro geometrico del traliccio posizionato sull’edificio; per i raw land sarà il punto centrale a terra del palo o il centro geometrico della base del traliccio. Tutte le famiglie sono impostate per giacere sul piano in cui vengono collocate oppure per essere ospitate su una superficie. Fanno eccezione le famiglie relative alle antenne e alle parabole, per le quali è previsto il parametro “base antenna” e/o “centro elettrico” che misurano la distanza tra l’oggetto e la quota terreno da far coincidere con il livello 0 di progetto. Le antenne e le parabole devono essere inserite SEMPRE sul livello 0 di progetto e portati in quota tramite la valorizzazione del parametro “base antenna” e/o “centro elettrico”. Non saranno accettate valorizzazioni di offset o quota altimetrica da livello e base antenna nulli. Per le parti di carpenteria di sostegno antenne, parabole e RRU sono presenti numerose famiglie, invece per i collegamenti bullonati del palo o della palina (attacco palo-terra, flange tra tronchi della palina,…) possiamo utilizzare le famiglie modificabili di Revit. Questi collegamenti devono essere quanto più corrispondenti alla realtà del sito, sia consultando i particolari costruttivi del PE (se presenti), sia sfruttando semplicemente le foto del rilievo (ovviamente in questo caso riusciremo solo a fare ipotesi sulle dimensioni). 3 Può essere spesso utile inserire all’interno di Revit i pdf progettuali di piante e prospetti, opportunamente scalati, soprattutto per posizionare correttamente gli elementi del sistema radiante quali antenne e parabole e le loro carpenterie. Bisogna prestare attenzione all’azimuth delle famiglie se si è ruotato il Nord di Progetto rispetto a quello Reale e compilare il parametro sempre quando si è nel Nord Reale. Se si deve introdurre una scala nel modello è preferibile scegliere la famiglia basata su superficie, da posizionare direttamente nella vista 3D. Se presente il dettaglio delle armature per la fondazione queste vanno riportate nel modello. Quando si inseriscono delle famiglie, soprattutto nidificate come i supporti paline, è bene non sovrascrivere anche le sotto-famiglie già presenti nel modello, perché potrebbe causare sostituzioni di pezzi indesiderate. Per modificare le dimensioni degli oggetti nelle famiglie si può agire solo sui parametri di ISTANZA e mai su quelli di TIPO. 4 Gabbia tirafondi (nervata o non nervata) con emaco Fondazione a plinto (di solito simmetrica 4x4 m) Dado del plinto (profondità circa 1 m e per le dimensioni in pianta +20 cm per lato rispetto alla gabbia) Strato di magrone (circa 10 cm) Allargamento del plinto (profondità circa 80 cm e per le dimensioni in pianta +1.20 m per lato rispetto al dado) Bullonatura (bulloni posizionati vicini al perimetro esterno, lasciando sempre un bordo cautelativo) Flangia (dimensioni circa +10 cm rispetto al diametro del palo più grande) Irrigidimenti (numero variabile da 6 a 10, dipende dal diametro dei pali) 5 Attacchi antenna orientabili Supporto paline (i più diffusi sono con sbracci IPE o scatolari) (quando sono antenne grandi si usano due attacchi posti circa alle estremità delle paline) Attacco antenna orientabile (quando sono antenne piccole si può usare un solo attacco posto circa a metà altezza delle stesse) Supporto paline a Y 6 Attacco parabole Supporto DCA Standard_p (utilizzato soprattutto sui tralicci) Supporto DCP Standard_c Attacco parabole 7 Grazie alle possibilità di interoperabilità che le piattaforme BIM ci consentono, si è scelto di predisporre i modelli delle 22mila stazioni radio-base di proprietà di INWIT S.p.A. per l’elaborazione delle verifiche statiche tramite software FEM. Per perseguire tale obiettivo, in fase di modellazione, il modello dovrà seguire delle regole ben precise: a) Definizione dei materiali delle componenti strutturali (pilastri strutturali, telaio strutturale e fondazioni strutturali) se riscontrabili nella documentazione; b) Utilizzo coerente degli elementi strutturali (es. palina creata con elementi della categoria “Pilastri strutturali” ecc..); c) Attivazione del modello analitico per gli elementi strutturali (flag su “Attiva modello analitico” nel componente) La giacitura degli assi analitici appartenenti agli elementi strutturali deve rappresentare l’effettiva disposizione geometrica della struttura porta antenne. In corrispondenza dei nodi analitici che non intersecano il modello analitico principale, selezionando le aste interessate e modificando le loro proprietà, è necessario aggiungere collegamenti rigidi (es. collegamento puntoni-palina). Per la modellazione di pali flangiati dovrà essere utilizzata la famiglia di pali strutturali denominata “Sezioni circolari cave-Pilastro”. Qualora fosse necessario creare un nuovo tipo, in quanto non presente tra quelli a disposizione, si utilizzerà la seguente convenzione di nomenclatura: TRONdiametroxspessore (Es: TRON139x8). Nella creazione del nuovo tipo dovranno essere aggiornati i seguenti parametri: OD, t, W, A. Per la modellazione dei tralicci potranno essere utilizzate le famiglie di telaio strutturale denominate “Profilati a L, Profilati doppi a L, Profilato a doppia C”. Qualora fosse necessario creare un nuovo tipo, in quanto non presente tra quelli a disposizione, si utilizzerà la seguente convenzione di nomenclatura: CAElatoprofiloxspessore (Es: CAE110x10) o comunque si dovrà andare in continuità con la nomenclatura dei tipi standard di Revit . Nella creazione del nuovo tipo dovranno essere aggiornati i seguenti parametri: W, A, k, b, d, t, x, y. Per la modellazione delle fondazioni potranno essere utilizzate le famiglie caricabili fornite da Inwit o quelle presenti nella libreria di sistema di Revit. Qualora fosse necessario creare un nuovo tipo, la nomenclatura da utilizzare sarà la seguente: lunghezzaxlarghezzaxprofondità (Es: 1500x1500x800 mm). 8 È richiesto che venga definita una pianta delle aree locate rappresentativa delle aree di proprietà di INWIT S.p.A. Per tutti i siti all’interno del contratto di locazione, che è sempre scaricabile da INWI all’interno dell’apposita sezione, è possibile rintracciare l’area che al momento della firma del contratto è stata destinata all’antenna e ai suoi apparati. Nei casi più fortunati, al contratto è stata allegata una pianta dell’immobile o del terreno in cui è visibile la co-locazione dei mq dedicati al sito, altrimenti nell’intestazione del contratto devono essere sempre specificati quanti metri quadri sono oggetto di locazione. In questo secondo caso dovremo perciò procedere ad indicare l’area locata con approssimazione, rimanendo all’incirca sui mq contrattuali, che devono comprendere sia lo spazio per palina/palo/traliccio sia eventualmente shelter/room/apparati outdoor. All’interno di Revit va caricato lo schema colori presente nel template settando le varie aree come “INWIT” e si coloreranno di azzurro automaticamente. Nei siti raw land spesso l’area è facilmente individuabile visto che è recintata, può verificarsi anche la compresenza di shelter e apparati outdoor disposti all’esterno, ovviamente andranno conteggiati nell’area locata. INWIT 50 m² 9 Nei siti roof-top laddove gli apparati fossero disposti all’interno di una room sarà necessario impostare le piante anche di questi ambienti, oltre che dello spazio occupato dall’antenna sul lastrico solare, facendo attenzione che la somma rispecchi i mq dichiarati nel contratto. 10